A nome del presidente della Società Italiana di Neurologia, vi invitiamo a prendere visione della comunicazione del presidente, di cui sotto

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La Neurologia si trova, oggi più che mai, ad affrontare una serie crescente di sfide che riguardano, da una parte, il proprio ruolo nell’organizzazione del sistema sanitario in una società che affronta una rilevante transizione demografica e sociale nel segno di una progressiva complessità. Dall’altra, non c’è dubbio che la Neurologia, al pari di tutte le discipline mediche e sanitarie, sia  alle prese con la necessità di sviluppare nuove competenze per affrontare la profonda trasformazione guidata dalla impetuosa digitalizzazione della Sanità. In verità, almeno per quanto riguarda la nostra disciplina, non si è ancora diffusa la consapevolezza, se non in ristretti ambiti della Neurologia, che il mondo della Sanità sta cambiando e che la informatizzazione e la digitalizzazione sono ormai realtà. In parte ciò deriva da una errata percezione che la e-Health rimanga una questione marginale ovvero una sorta di ripiego riservato a coloro che abitano lontano da una struttura sanitaria o che, per motivi di salute (o di solitudine), non possano accedere alle strutture per ottenere una visita in presenza.
In realtà, una Sanità Digitale comporta lo sviluppo di un nuovo paradigma di Salute all’interno di un ecosistema tecnologico e organizzativo che riguarderà l’intera comunità della medicina specialistica. Infatti, la necessità di un accesso equo, appropriato e tempestivo al Servizio Sanitario Nazionale nonché ai diversi livelli che lo compongono, impone soluzioni sostenibili dal punto di vista economico e sociale oggi non più differibili. A tal riguardo, la digitalizzazione è, a detta di molti esperti, l’unica possibile soluzione e personalmente ritengo che i vantaggi che deriveranno da una Neurologia Digitale siano molteplici.
Il primo vantaggio riguarda la possibilità di rendere operative le varie reti neurologiche sia dell’emergenza sia della cronicità, mettendo in relazione fra loro i nodi che le compongono. Grazie alla e-Health le barriere tra i neurologi spariranno permettendo un confronto multidisciplinare e interprofessionale che faciliterà la gestione dei percorsi diagnostici e terapeutici, dal territorio all’ospedale, indipendentemente dall’intensità, dalla fragilità e dalla complessità.
Il secondo vantaggio è legato all’evidenza che i nuovi strumenti garantiranno una più efficiente presa in carico. Ad esempio, il telemonitoraggio attraverso sensori indossabili o sensori digitali rappresenta in questo contesto una strategia di follow-up certamente più efficiente e sostenibile. Un paziente "telemonitorato" può avere un minor bisogno di controlli programmati perché garantito da interventi mirati quando necessario. E la televisita rappresenta una prestazione aggiuntiva da assicurare quando i dati del telemonitoraggio segnalino criticità. Una modalità di servizio che fa sentire la persona seguita e protetta dal sistema sanitario. Nello stesso tempo, il teleconsulto non solo permette una più rapida connessione tra altri specialisti e i neurologi ma consentirà una maggiore appropriatezza nella gestione dei malati neurologici tra centri di I livello e centri di II e III livello.
Il terzo vantaggio è conseguente ai precedenti: la capacità di prevedere la domanda futura e organizzare prospetticamente l’offerta, riducendo o eliminando la questione delle liste d’attesa. La realizzazione del modello a rete e i nuovi servizi di telemedicina determineranno inevitabilmente la necessità di dotarsi di strumenti digitali di pianificazione dei percorsi, nella forma di piani di salute individuali globali (ossia inclusivi della molteplicità dei bisogni della persona).
La digitalizzazione della salute pubblica va vista, quindi, come lo strumento ideale per esercitare prevenzione appropriatezza e risparmio, apportando miglioramenti sostanziali sia in termini di gestione dei pazienti, che consentendo una diminuzione della spesa.
E’ opinione diffusa che la digitalizzazione permetterà una maggiore conoscenza sullo stato di salute della persona e non solo, la cui elaborazione, anche attraverso sistemi di intelligenza artificiale, consentirà di passare da un modello di Neurologia reattiva a una Neurologia proattiva o, addirittura, predittiva, con interventi mirati di prevenzione, indispensabili per intercettare anticipatamente l’insorgere delle patologie, per rendere più efficace l’azione di cura e per migliorare la qualità di vita delle persone.
Vantaggi tangibili il cui perseguimento non è subordinato alla semplice messa a disposizione delle tecnologie. Perché tutto questo si realizzi è necessario, infatti, avviare un profondo cambiamento culturale nei professionisti, nei neurologi che vorranno rimanere nel Sistema Sanitario Nazionale. Per questo la SIN intende promuovere nei prossimi anni azioni concrete che mirino a introdurre e consolidare le innovazioni nell’ambito della e-Health e della Intelligenza Artificiale con un’attenzione particolare alla nostra disciplina. Il Corso Certificativo di Neurologia Digitale che SIN ha sviluppato, grazie alla collaborazione di Biogen Italia,  ha infatti l’obiettivo di offrire ai giovani specialisti l’acquisizione di una competenza che permetterà non solo di essere in grado di gestire al meglio la propria attività e la presa in cura dei malati neurologici, ma anche di veder riconosciuta tale competenza nel mondo del lavoro.

Il Presidente SIN
Alessandro Padovani

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