Antibodies to neurofascin, contactin-1, and contactin-associated protein 1 in CIDP Clinical relevance of IgG isotype

Andrea Cortese, R.Lombardi, C. Briani, I. Callegari, L. Benedetti, F. Manganelli, M. Luigetti, S. Ferrari, A.M. Clerici, G. Alessandra Marfia, A. Rigamonti, M. Carpo, R. Fazio, M. Corbo, A. Mazzeo, F. Giannini, G. Cosentino, E. Zardini, R. Currò, M. Gastaldi, E. Vegezzi, E. Alfonsi, A. Berardinelli, L. Kouton, C. Manso, C. Giannotta, P. Doneddu, P. Dacci, L. Piccolo, M. Ruiz, A. Salvalaggio, C. De Michelis, E. Spina, A. Topa, G. Bisogni, A. Romano, S. Mariotto, G. Mataluni, F. Cerri, C. Stancanelli, M. Sabatelli, A. Schenone, E. Marchioni, G. Lauria, E. Nobile-Orazio, J´erˆome Devaux, D. Franciotta.

Neurol Neuroimmunol Neuroinflamm 2020;7:e639. doi:10.1212/NXI.0000000000000639

Selezionato dal Lettore: Leonardo Biscetti - Ospedale Santa Maria della Misericordia Perugia

Trattasi di un lavoro retrospettivo multicentrico italiano che ha analizzato i sieri di 342 pazienti con diagnosi di CIDP (polineuropatia cronica infiammatoria demilinizzante) alla ricerca di anticorpi anti nodo e paranodo (NFASC 155, NFASC 140/86, contactina 1 e CASPR 1), che sono stati testati indipendentemente da due centri (Pavia e Montpellier). Sono stati poi testati per gli stessi anticorpi anche controlli sani e patologici (pazienti affetti da sclerosi multipla o polineuropatie diverse dalla CIDP). Solo nei paziente con CIDP, seppure in una bassa percentuale., è stata riscontrata positività per anticorpi anti nodo e paranodo, con ottima riproducibilità dei risultati nel confronto tra i test effettuati nei due centri esaminatori: ciò suggerisce un’altissima specificità di tali anticorpi per CIDP. D’interesse il fatto che poi gli Autori si siano soffermati sulle sottoclassi di IgG risultate positive, mettendole in relazione con le caratteristiche cliniche dei pazienti. E' emerso inoltre un altro dato importante, ovvero che i pazienti con positività per IgG4i anti nodo e paranodo hanno una risposta alle Ig ev nettamente inferiore rispetto ai soggetti con CIDP sieronegativi; al contrario, i pazienti IgG1 o IgG3 positivi hanno mostrato una risposta alle Ig ev paragonabile ai controlli sieronegativi; d'altro canto non sono state trovate differenze fra i pazienti IgG4 positivi e quelli negativi rispetto alla risposta al trattamento steroideo. I dati di questo studio, insieme alle evidenze già disponibili, suggeriscono un’utilità della valutazione di questi anticorpi nell’ambito della pratica clinica.